Filippo (figlio di Aminta III) faceva parte della dinastia che regnava sulla
Macedonia dall'inizio del VII sec a.C. (vedi).
Nel 358 a.C. accede al trono di Macedonia, in condizioni disastrose. Suo fratello
Perdicca III, che regnava, era stato ucciso insieme a 4000 Macedoni in una battaglia
contro gli Illiri .
Filippo aveva studiato a Tebe e frequentato Epaminonda, il grande stratega.
Intrepido guerriero, cacciatore instancabile, donnaiolo (e ambisex), mise d'accordo
i nobili (circa 800 "compagni del re").
Riorganizzò l'esercito, creando la "legione macedone" - 16
file di fanti armati di lunga lancia ("sarisse" circa 4m ?), più
cavalleria ai tratti della legione; un totale di 10.000 uomini.
Condusse campagne, contro i popoli ostili che circondavano il paese.
Approfittando della debolezza di Atene dopo la "guerra sociale" si
prese Antipoli, Pidna, Potidea sull'alto Egeo. E poi Metone e Corinto.
Demostene, che pure lo avversava, disse: " Che uomo! Per il potere e successo
ha perso un occhio, ha una spalla rotta, ha un piede e un braccio paralizzati.
E ancora non c'è chi possa metterlo in ginocchio! "
[Demostene, ricco legale del banchiere Formione, aveva tempo e voglia di spronare
gli ateniesi a resistere a Filippo. Si batté più o meno lealmente
contro i pacifisti Eschine e Focione].
Chiamato in Grecia da Beozia e Tessaglia, in lotta con Atene e Tebe, si fece
nominare a Delfi capo della "lega anfizionica" e protettore del tempio
di Apollo.
Nel 338 Filippo e Alessandro sconfiggono i Tebani e Ateniesi a Cheronea; Filippo
entra nella lega Anfizionica, e fonda la lega di Corinto per muovere contro
la Persia.
Filippo fu magnanimo: chiese solo alle città greche (meno Sparta) di
unirsi in una lega (di Corinto) per combattere contro la Persia.
Filippo II fu quindi un grande re, che :
- assimilò la cultura greca
- riorganizzò lo stato e l'esercito
- unificò la Macedonia e la Grecia
- conquistò i paesi ostili confinanti
- fece educare il figlio e i giovani nobili da Aristotele e tre altri filosofi.
- preparò la spedizione contro i Persiani, che Alessandro continuò appena poté.
Egli riuscì a:
- mettere d'accordo i nobili, e riunificare il territorio e l'esercito.
- Per cautelarsi, tenere alla sua corte ed educare i figli dei nobili come "paggi del re".
- Riorganizzare e motivare l'esercito ("falange macedone", e gli 'hetairoi' 800 compagni del re a piedi), raddoppiando e poi triplicando gli effettivi (30.000 fanti e 2000 cavalieri).
- Allargare il regno fino ad avere frontiere sicure (catene montuose o fiumi con passaggi obbligati).
- Sposarsi 7 volte, spesso per motivi di alleanze politiche.
- Avere buoni rapporti col regno dei Molossi e di Epiro, che gli fornivano un supporto all'Ovest.
- Eliminare cinque pretendenti al trono (facendosi qualche nemico!)
- conquistare e unificare la Grecia, fatto senza precedenti.
- Sposare Cleopatra , figlia di Attalo, uno dei suoi generali, ripudiando Olympias, che si rifugiò alla corte dei Molossi.
Durante il periodo descritto:
- L'espansionismo di Atene fomentò le lotte tra i vari pretendenti al titolo regio in Macedonia.
- Il re di Macedonia divideva il controllo della nazione con i principi dei vari territori.
- La Macedonia era circondata ed esposta a popolazioni aggressive: I Peoni a Nord (re Agidi), Gli Sciti a N-E, I Traci a Est, Gli Illiri a N-W, I Tessali a S-W, Atene, lungo la costa e in Calcide, la Persia, cui la Macedonia non poté rifiutare il passaggio delle due spedizioni contro Atene.
- La Macedonia funzionò da stato cuscinetto tra la Grecia e i popoli 'barbari'
- Fu assassinato a 46 anni, dopo 15 anni di regno, al matrimonio della figlia Cleopatra (sorella di Alessandro) con lo zio Alessandro, principe Molosso fratello di Olympias.
- Fu pugnalato da Pausania, una delle sue sette guardie del corpo (hetairoi) mentre entrava nell'arena in cui erano riuniti ambasciatori dei vari paesi, comprese le città greche. Diodoro dice che Pausania odiava Attalo, ma Filippo non gli aveva dato ascolto.
- Altri Macedoni, compreso Attalo, la figlia Cleopatra e il figlio neonato di Filippo II pagarono per il complotto. Era uso sopprimere anche i familiari di chi era giudicato reo di alto tradimento (dall'assemblea dei soldati)
- Antipatro, uno dei due maggiori generali di Filippo, scrisse una storia delle guerre illiriche, perduta; Aristotele lo stimava tanto da dedicargli nove libri di corrispondenza.
Aristotele considerava Filippo II come il più grande uomo che l'Europa avesse conosciuto; scrisse 58 libri di 'Storie Filippiche' ora perdute.
Aristotele aveva lasciato Atene nel 348, quando Speusippo gli era stato preferito per succedere a Platone. Insieme a due altri discepoli di Platone (Erasto e Coristo), passò due anni presso Ermia, tiranno di Atanea, di cui sposò la figlia; all'arrivo dei persiani, andò nel 345 a Mitilene dove conobbe Teofrasto.
Furono così quattro i professori che si trasferirono a Pella nel 342,
su invito di Filippo II.
[Il padre di Aristotele, Nicomaco, era medico e amico del re Aminta III, nonno
di Alessandro]. Gli altri precettori del 14-enne Alessandro e dei
suoi compagni nobili erano il Molosso Leonida (un militare) e Lisimaco di Acarnania
(Retorica? Lettere?).
Aristotele, dopo aver insegnato per vari anni ad Alessandro e ai suoi compagni, ritorna ad Atene quando parte la spedizione asiatica e fonda il Liceo (o Peripato). Ma non sarà mai troppo amato dagli ateniesi.
(National Geographic - marzo 2000)
Filippo II, re a 23 anni, regnò dal 359 al 336 a.C.. La sua famiglia aveva regnato sulla Macedonia per circa 300 anni, in un regime pseudo-tribale. Bere, cacciare, combattere, e concludere alleanze tramite matrimoni.
Alessandro fu istruito, tra il 343 e il 336 a.C. (morte di Filippo), da Aristotele, figlio di Nicomaco, già medico alla corte macedone.
Alla morte violenta di Filippo, Alessandro, ventenne, represse le rivolte interne ed esterne, mosse in Romania, e in Serbia per battere gli Illiri. Siccome le città greche si erano ribellati di nuovo, rase al suolo Tebe (meno la casa di Pindaro); poi, nel 334, passò l'Ellesponto con 5000 cavalieri e 43000 fanti, in maggioranza macedoni.
Si fece seguire da tre artisti: lo scultore Lisippo, il pittore Apelle, il
gioielliere Pyrgoletes, e dallo storico Callistene, nipote di Aristotele.
La prima battaglia sul fiume Granico (Kocabas) contro 15000 cavalieri 16000
fanti, tra cui 5000 mercenari greci.
Seconda vittoria a Isso ( 333 ), nonostante l'esercito di Alessandro fosse
stanco dopo due giorni di marcia. Stavolta i persiani erano 70000, più
numerosi, e guidati da re Dario III, che sconfitto, abbandonò tesoro,
moglie e due figlie per salvarsi con la fuga.
Le città della costa, dopo liberate le ex colonie greche, erano quelle
fenicie; in particolare Tiro, situata sull'isolotto mezzo miglio dalla costa,
resistette per sette mesi a un epico assedio.
I Macedoni si vendicarono uccidendo 6000 difensori, crocifiggendo 2000 giovani
e vendendo come schiavi 30000 abitanti.
Nel 331 a.C. Alessandro fu accolto da liberatore in Egitto, da 200 anni sotto
il dominio persiano (?). Da Memphis, Alessandro fece 300 miglia di deserto per
andare dall'oracolo di Zeus Ammone nell'oasi di Siwa. Fu riconosciuto figlio
di Ammone è confermato nel titolo di faraone.
Sempre nel 331 Alessandro fondò Alessandria, seguendo personalmente
il progetto (secondo Arriano).
Nel frattempo Dario III, viste respinte le sue offerte di pace e alleanza, aveva
radunato una enorme esercito (circa cinque volte più numeroso di quello
di Alessandro).
Il primo ottobre 331 a Gaugamela (poco a nord di Baghdad), Dario fu nuovamente
messo in fuga. In seguito a questa vittoria, Alessandro ricevette dalla Grecia
un rinforzo di 15000 uomini, e conquistò senza battaglie Babilonia, Susa,
e poi Persepoli, che fu saccheggiata e bruciata. Si favoleggia di un bottino
di centomila talenti (2600 T) d'oro (30 miliardi di Euro?). Alcuni reparti greci
tornano in patria.
Alessandro si mise poi in caccia di Dario, segnalato in Ecabatana (SW di Teheran).
In un inseguimento mozzafiato, Dario fu trovato moribondo nel suo carro, e rispedito
con gli onori a Babilonia(?).
Alessandro si riposò a Hecatompylus, poi riprese a inseguire Besso, il
traditore di Daro, che fu a sua volta ucciso dai suoi alleati.
Nel 327 un altro nobile, Spitamene, continuò a menar guerriglia ai Macedoni,
finché non fu eliminato dei suoi.
Nel frattempo, Alessandro aveva sospettato di complotto e fatto uccidere il
vecchio generale Parmenione, il figlio Chito (cui doveva la vita, dopo Granico)
e il suo biografo Callistene.
Aveva anche sposato Roxana, la figlia di un signore locale, e arruolato molte
truppe locali.
Varcò quindi l'Indu-Kush con 75000 uomini, di cui solo 15000 erano macedoni.
Sul fiume Idaspe (Jhelum) si trovò di fronte le truppe e gli elefanti
del potente re Poro, che sconfisse giocando d'astuzia, facendone un alleato.
(Morte e funerale di Bucefalo).
Alessandro spinse oltre, attraversando ancora montagne, alla ricerca forse dell'oceano,
che secondo i geografi greci circondava il mondo.
Ma quando si trovò di fronte alla sterminata pianura del Gange, i suoi
uomini rifiutarono di andar oltre. Dopo tre giorni Alessandro accettò
gli àuguri che consigliavano il ritorno.
Un po' a Nord di Karachi, l'esercito si divise: parte con Nearco, compagno di
Alessandro, per via d'acqua (il fiume Indo e poi l'oceano), e parte con Alessandro
per via di terra, purtroppo attraverso il deserto di Gedrosia (Belucistan?).
In 60 giorni circa per i 60000 dei suoi 85000 uomini.
Arrivarono a Susa nel 324, ritrovando Nearco e gli altri. Furono indetti grandi
festeggiamenti e matrimoni collettivi. Alessandro sposò la figlia di
Dario e la figlia di Artaserse (Statira e Parisati). Trentamila giovani nobili
persiani addestrati alla macedone furono incorporati nell'esercito.
Lì si ammalò e morì Efestione, gettando Alessandro nel
lutto.
La stessa sorte toccò l'anno dopo (10 giugno 323) ad Alessandro, mentre, a Babilonia, preparava altre spedizioni (l'Arabia ?). Fino all'ultimo i soldati vollero vederlo di persona.
Dobbiamo la storia di Alessandro a Plutarco (I sec. d.C.) e Arriano Flavio
(II sec. d.C.), che riprende probabilmente le cronache di Callistene, nipote
di Aristotele a seguito di Alessandro.
Alessandro lasciò sulle sue tracce circa 70 presidi e nuove città.
La falange macedone aveva 1600 uomini disposti su 16 file.
NB Questo risponde a una domanda che mi ero posto all'inizio: com'č possibile
che i Macedoni, un popolo di montanari allevatori di capre, che i Greci
consideravano come "Barbari", abbiano originato, poco dopo la morte di
Alessandro, delle dinastie di monarchi illuminati come i Tolomei in Egitto, gli
, i Seleucidi in Persia, gli Antigonidi in Grecia e Macedonia, gli
Attalidi a Pergamo...
R. I diadochi erano figli o nipoti di nobili Macedoni, tenuti alla corte di Filippo II per garantirsi dai complotti dei padri; questi giovani avevano ricevuto la stessa educazione di Alessandro; Mieza, sede estiva di insegnamento, era equivalente di un Campus Universitario moderno. Due futuri re, Tolomeo e Cassandro, furono condiscepoli di Alessandro.
Da rilevare la continuitā: Socrate č stato il maestro di Platone, Platone di Aristotele, e Aristotele di Alessandro Magno.
F. Soso June 2004