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La macchina di Antikythera
[ pictures and links ] . [greece]

[da L. Russo. La Rivoluzione Dimenticata]

Ritrovamento
Decifrazione
Datazione
Caratteristiche
Conclusione

Fu trovata nel 1900-1901 di fronte ad Antikythera, da un gruppo di pescatori di spugne ancoratisi lì per sfuggire a una tempesta.
A 43 m. di profondità, a 15-25 metri dalla costa, trovarono un relitto di nave greca, lungo circa 50 metri, con statue di marmo e bronzo, gioielli, utensili, anfore ecc. [link]
Su incarico del governo greco, l'anno successivo tornarono a tuffarsi, a rischio della propria vita (9 minuti di immersione, 4 per scendere o salire, 5 minuti sul fondo: un tuffatore morì, due restarono invalidi) per recuperare quanto possibile.
Tra gli oggetti, un blocco di materiale calcareo e di bronzo, che, otto mesi dopo, disseccandosi, si aprì, lasciando apparire agli occhi di Valerios Sais, archeologo al museo nazionale greco, un insieme di ingranaggi ed iscrizioni greche incise su placche di metallo.
In un primo tempo il congegno apparve talmente diverso da qualsiasi oggetto noto risalente all'antichità classica che alcuni studiosi sostennero che dovesse trattarsi di un moderno orologio, affondato casualmente nel luogo del relitto.

Passarono sessant'anni prima che uno studioso americano, D. S. Price, si recasse al museo di Atene per decifrare la funzione dell'oggetto insieme agli archeologi greci.

L'oggetto fu datato molto esattamente grazie al calendario (parapegma) inciso su una parte di placca, e alla posizione dei dischi rotanti: 80 a.C., il tempo in cui a Rodi e a Chio c'era un importante scuola di astronomia (Ipparco prima, Gemino, Posidonio poi).
Gli altri oggetti recuperati erano anch'essi datati allo stesso periodo, 65 ± 15 a.C. e riconosciuti come provenienti da Rodi e Cos.
Jacques Cousteau nel 1985 trovò sul relitto alcune monete coniate a Pergamo nel 86 a.C. Il naufragio risale probabilmente a non molti anni più tardi.
Probabilmente la nave era diretta a Roma col suo bottino, senza toccare la costa del Peloponneso.

All'inizio si pensò che l'oggetto fosse un planetario, come quelli che avevano Platone e Archimede (secondo Cicerone Posidonio aveva costruito un calendario molto più complicato di questo), ma poi risultò essere un "calendario" astronomico, o se si vuole un calcolatore analogico, simile a quelli islamici del XIII secolo, corrispondente ad esempio a una descrizione accurata di al-Biruni in un manoscritto del 1000 d.C.
La tecnica di costruzione appare la stessa: assi quadrati, denti degli ingranaggi tagliati a 60 gradi.

Non è una somiglianza casuale: al contrario, la macchina di Antikythera e le successive descrizioni arabe sono probabilmente all'origine dei grandi orologi astronomici che ornavano le prime cattedrali medievali.

Le iscrizioni sui frammenti, leggibili soltanto in parte, mostrano che il congegno riguardava in qualche modo i moti del Sole e della Luna. Secondo la ricostruzione di D.S. Price il meccanismo costituiva una sorta di calendario perpetuo, che permetteva di calcolare le fasi della Luna passate e future. A questo scopo una serie di ingranaggi trasferivano il movimento da una ruota che rappresentava il ciclo solare (forse azionata con una manovella) a un'altra che indicava le rivoluzioni siderali della Luna, secondo il rapporto di 254 rivoluzioni siderali della Luna ogni 19 anni solari.
Dal punto di vista tecnologico due sono le caratteristiche più rilevanti del meccanismo. La prima è la complessità degli ingranaggi, che producono il rapporto desiderato, 254:19, con l'impiego di una ventina di ruote dentate. Questa complessità fa istintivamente classificare l'oggetto tra i lavori di "orologeria". La seconda caratteristica più notevole è la presenza di un differenziale, cioè di un meccanismo che permette di produrre una rotazione di velocità pari alla differenza (o alla somma) di due rotazioni date. La funzione del differenziale era quella di mostrare, oltre ai mesi lunari siderali, anche le lunazioni (ottenute sottraendo il moto solare al moto lunare siderale).

L'unicità dell'oggetto sta poi nel fatto che nessun meccanismo simile è menzionato o descritto nei testi antichi, e che nessun meccanismo graduato anteriore al 1300 d.C. sia mai stato ritrovato (con una eccezione, molto meno complicata, vedi foto).

Il meccanismo comporta 32 ingranaggi di bronzo (con rame al 90%), di cui 20 rimasti, montati da un lato e l'altro di una placca portante; incluso nel meccanismo, un 'differenziale' flottante, montato su un altro ingranaggio. (Nota: il differenziale automobilistico fu re-inventato da James Stanley nel 1877).
Il set di ingranaggi è racchiuso in una scatola di legno, con quadranti e lancette da una parte e dall'altra. I quadranti sono protetti da due porte metalliche coperte di iscrizioni che spiegano l'uso dello strumento. Un bottone laterale permette di azionare il meccanismo.
Tutti gli ingranaggi sono tagliati a 60º; i quadranti sono graduati in gradi (trecentosessanta) con una precisione di ± 0.2 gradi.
Due riparazioni (un asse e un dente) dimostrano che l'oggetto fu effettivamente usato.

Il meccanismo indica le rivoluzioni siderali della luna mediante il rapporto di 254 rivoluzioni per ogni 19 anni solari. Le fasi lunare erano poi ottenute sottraendo il moto solare al moto lunare siderale, tramite un meccanismo differenziale.

Le iscrizione parlano di Sole, Luna, Venere, eclittica, stazioni e retrogradazioni dei pianeti, e di un ciclo di 76 anni (Callippico), e 19 anni (di Metone, uguale a 235 mesi lunari, v. nota sui cicli). Un altro numero, 223, si riferisce la periodicità delle eclissi lunari.

Il quadrante frontale mostra la posizione del sole e della luna (due lancette) in funzione della data. I due quadranti posteriori mostrano le fasi lunari (in basso) e le eclissi (in alto). Tutti gli anelli scorrevoli graduati servivano probabilmente a indicare le ore in cui sorgevano o tramontavano pianeti (i greci ne conoscevano 5) e stelle.

La precisione della macchina e di 1/40000 (< 1 min./mese).
Semplici osservazioni visuali della posizione degli astri non permettono questa precisione. Come poterono i Greci raggiungerla? Solo misure su lunghi periodi (> 50 anni) della periodicità di alcuni fenomeni, come quelle effettuate dagli Assiro-babilonesi, e opportuni calcoli matematici, non banali, permettono tale accuratezza.

Quindi i Greci non solo acquisirono le conoscenze babilonesi, ma seppero effettuare difficili calcoli aritmetici, andando oltre i loro metodi geometrici preferiti, e infine metterli in atto in meccanismi di questo tipo,
La sintesi dei due metodi, aritmetico e geometrico, appare d'altronde anche nel lavoro di Tolomeo nel 200 d.C.

Price conclude che la presenza di questo singolo oggetto di "alta tecnologia" è sufficiente per modificare le nostre idee sulla civiltà classica:
Questo oggetto basta da solo a modificare la nostra opinione sulla scienza greca, che si riconosceva capace di teorie filolosofico-matematico- astronomiche, ma incapace di sfruttarle tecnicamente.

Storia del meccanismo:
87 a.C. fabbricato a Rodi
70 a.C. affondato a Antikythera
1902 ripescato
1902 si spacca e mostra i meccanismi; dimenticato per sessant'anni
1962 decifrato da Price e Karakalos, poi dimenticata per altri vent'anni
1974 prima analisi ai raggi X
1985 vi ritorna anche Cousteau
1986 modello funzionante costruito da Alan Bromley
1990 oggetto di vari corsi universitari negli USA (es. Sir Christoph Zeeman)
2003 Mr Michael Wright del National British Museum sta completando la prima riproduzione funziona. Visto su ArteFR.
oggi di gran moda, molti nuovi siti su internet!

 

[F. S.]   [Top] [Mai 2003]