Il
Museo e la biblioteca di Alessandria
(anche
se non erano una delle 7 meraviglie ufficiali).
Demetrio
Falereo, cacciato da Atene, convinse Tolomeo I a fondare la
prima biblioteca pubblica, e poi il Museo (Musèion,
casa delle muse). Si pensa che Demetrio abbia portato con
se' la biblioteca personale di Platone.
50 anni più tardi la biblioteca conteneva circa 500.000
libri (alcuni in esemplari multipli), e il Serapeion, una
biblioteca pubblica più piccola, aveva 42.800 opere.
Zenodoto
di Efeso, Callimaco di Cirene, che creò le schedario
della biblioteca, Aristofane di Bisanzio, Aristarco di Samotracia,
si succedettero a capo della biblioteca.
Come molte altre opere, la Bibbia (vecchio testamento) fu
tradotta e codificata in greco (versione dei 70).
La
biblioteca subì un incendia parziale nel 48 a.C., in
cui molte opere (originali) furono perse irrimediabilmente.
Nel 272 d.C. la biblioteca fu distrutta quando l'imperatore
Aureliano, per sedare una ribellione, mise a fuoco il quartiere
reale di Alessandria.
In
fine nel 640 d.C. Alessandria fu occupata dagli arabi, e la
libreria completamente saccheggiata.
La
lista comunemente citata (ce ne furono altre prima e dopo)
fu compilata nel 200 a.C. da Antipatro, storico greco.
Vi figurano le piramidi d'Egitto e i Giardini pensili di Babilonia,
opere antichissime, che avevano colpito la fantasia dei Greci,
che vollero aggiungervi alcune delle loro realizzazioni dell'eta`
classica ed ellenistica.
Il
Tempio di Artemide a Efeso (560 a.C.)
Un
tempio tra le 7 meraviglie? Per coloro che lo visitarono la
risposta era semplice: non era solo un tempio, ma la struttura
piu` bella del mondo.
Fu
costruito col contributo di re Creso di Lidia, dall'architetto
Chersifrone. Era paragonato al Partenone per la perfezione
e bellezza. Posava su una alta terrazza di 130 x 80 m e contava
127 colonne di 20 m di altezza. Era ricoperto di marmo e materiali
rari e pregiati e ornato con statue di bronzo dei grandi scultori
del tempo: Fidia, Policleto, Cresilo, Fradmone. All'internovi
erano 4 antiche statue in bronzo delle amazzoni.
Nel
356 a.C. , la notte in cui nacque Alessandro, un piromane
lo incendiò. Fu ricostruito nei successivi venti anni,
e quando Alessandro conquisto` l'Asia Minore, contribui` alla
ricostruzione.
Quando
San Paolo visito` Efeso, il culto di Artemide era talmente
radicato che egli raccolse poco seguito; ; e quando il tempio
fu distrutto dal Goti nel 262 d.C., gli Efesi giurarono di
ricostruirlo.
Fu
poi demolito in quanto edificio pagano da S. Giovanni Crisostomo,
nel 401 d.C. Infine, Efeso fu abbandonata. Nel XIX secolo
gli scavi permisero di ricostruire alcune colonne.
La
statua di Giove a Olimpia (440 a.C.)
Fidia
aveva sviluppato una tecnica per costruire statue gigantesche,
con un supporto interno di legno e metallo e parti esterne
in materiali preziosi.
Quella di Giove a Olimpia, costruita tra il 440 e il 433 a.C.,
occupava l'interno del tempio ionico preesistente.
La statua, in avorio e oro, era alta 13m (come un edificio
di 4 piani), su un base di 6.6 m di lato, alta 1m. Nella mano
destra egli teneva una statua di Nike.
La
statua era tanto alta, che i visitatori descrivevano i particolari
del trono su cui Giove sedva (sfingi e vittorie alate ne decoravano
le gambe), piu` della satua stessa.
Nel
II sec. a.C. la statua fu accuratamente riparata . Nel I sec
d.C. l'imperatore Caligola volle trasportarla a Roma, ma l'imbracatura
crollò al primo tentativo.
Nel
391 l'imperatore Teodosio dichiarò che i giochi olimpici
erano una pratica pagana e fece chiudere il tempio di Giove.
Olimpia fu colpita da vari terremoti, e il tempio fu danneggiato
da un incendio nel V secolo.
A quel momento, la statua era già stata trasportata
da ricchi in un palazzo di Costantinopoli, dove fu distrutta
da un grande incendio nel 462.
La
tomba di re Mausolo di Caria (350 a.C.)
Il
mausoleo di Alicarnasso, una delle sette meraviglie
del mondo antico, fu eretto da Artemisia II per il marito
( e fratello ) Mausolo, e per se stessa. Mausolo, satrapo
del regno di Caria dal 377 al 353 a.C. mori` poco prima della
sorella, e la costruzione, iniziata nel 353 a.C., rimase incompiuta.
All'opera collaborarono gli architetti Pizio e Satiro, e,
per la decorazione scultorea, Scopa (che forse ebbe mansioni
direttive), Leocare, Timoteo e Briasside.
Su
una base di 40 x 33m, alta 20m e scolpita sulle quattro facciate,
un colonnato alto 13m sosteneva un tetto a piramide alto 7m
e una quadriga in bronzo alta 6.60m.
E tuttavia il monumento era reputato non per le dimensioni
ma per la sua bellezza.
Il
Mausoleo resse per quasi 16 secoli, finche` fu danneggiato
da un terremoto. All'inizio del XV sec. i Cavalieri di Malta
invasero la regione e costruirono un massiccio castello a
difesa dei crociati.
Oggi
i blocchi di pietra del mausoleo si notano nel forte di Bodrum,
e molte delle sculture che ornavano le pareti sono al British
Museum.
Il
Colosso di Rodi (280 a.C.)
Verso
il 300 a.C. Rodi (capitale delle citta` riunite dell'isola)
aveva intense relazioni commerciali con l'Egitto di Tolomeo
I.
Gli
Antigonidi di Macedonia (Demetrio Poliorcete) , rivali dei
Tolomei, assediaro invano Rodi nel 305-304, lasciando dopo
l'assedio gran quantita` di materiale bellico; per celebrare
la vittoria, i Rodesi vendettero il materiale e usarono il
ricavato per erigere un'enorme statua del dio Helios.
La
costruzione, diretta dallo scultore locale Cario di Lindo,
duro` 12 anni, fino al 280 a.C.
Il
colosso era alto 110' (33m; la Statua della libertà e`
alta 46m, su un piedestallo di 45). La base in blocchi di pietra,
e 7 tonnellate di barre di ferro sostenevano la parti fuse in
bronzo [Non poteva avere le gambe divaricate sopra l'ingresso
del porto, come appare nelle ricostruzioni di fantasia].
La statua sopravvisse solo 54 anni; nel 226 a.C. un terremoto
provocò il cedimento di un ginocchio (!). Tolomeo III
Evergete si offrì di pagarne la ricostruzione, ma un
oracolo impedì di accettare l'offerta.
Nel
654 d.C. gli Arabi invasero Rodi; i resti metallici furono
venduti dagli invasori arabi a un mercante ebreo di Siria;
ci vollero 900 cammelli per asportare il materiale.
Il
Faro di Alessandria (280 a.C.)
La
più recente delle 7 meraviglie, fu costruito nel 280
a.C. da Sostrato di Cnido, un contemporaneo di Euclide, sull'isolotto
di Pharos, connesso a terra da una diga (Heptastadion) che
separava i due porti di Alessandria.
I
calcoli della struttura furono eseguiti al Museo/Biblioteca.
La costruzione fu completata sotto il regno di Tolomeo II
(283-246 a.C.). La torre era in pietra, rivestita di marmo;
era
alta 117 m circa (quanto un moderno edificio di 40 piani).
Una
base quadrata alta 60m, reggeva una parte ottagonale con un
lato di 18.30 m, alta 28 m e questa una parte cilindrica alta
8m. Il tutto evidentemente cavo per l'accesso alla sommità.
Probabilmente aveva in cima una statua di Poseidone, poi scomparsa.
Faceva uso di uno specchio
Il Faro era famosissimo nell'antichità, appariva anche
su delle monete romane. Ne parlarono storici e viaggiatori
di ogni nazionalita`.
Il
Faro resistette quasi 1000 anni, fino ai terremoti del 956,
1030, 1323.
Quando
gli Arabi invasero l'Egitto, non avendo ancora interessi in
Mediterraneo, spostarono la capitale al Cairo; e quando lo
specchio crollo` per negligenza, non lo ripararono.
Nel
1166 il viaggiatore arabo Al-Anadaloussi ne diede una descrizione
molto accurata, usata per le moderne ricostruzioni. Ma un
altro viaggiatore arabo famoso, Ibn Battuta, lo trovo` rovinato
e inaccessible nel 1349.
Per
finire, nel 1480 il sultano mammalucco d'Egitto Quitbay ne
utilizzò le pietre per costruire un forte turco sul
porto.
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