Scorcio di storia della matematica
A Babilonia la matematica si sviluppò fin dal 2000
a.C. Ancor prima, un sistema di numerazione posizionale si
era evoluto durante un lungo periodo, con numeri in base sessanta;
permetteva di rappresentare numeri arbitrariamente grandi
e frazioni, e costituì la base degli sviluppi successivi.
Problemi numerici, come quello delle terne pitagoriche (a,b,c
con a² +b² = c²) erano studiati almeno dal
1700a.C. Lo studio di equazioni lineari e quadratiche portò
a un tipo di algebra numerica.
Problemi geometrici legati a figure simili, aree e volumi
furono anche studiati, e furono ottenuti valori ben approssimati
di pi greco.
Le basi della matematica babilonese furono ereditate dai
Greci, che iniziarono a svilupparla indipendentemente a partire
dal 450 a.C. circa.
I paradossi di Zenone di Elea condussero alla teoria atomica
di Democrito. Una formulazione più precisa dei concetti
portò a concludere che i numeri razionali non bastano
a misurare le lunghezze. Nacque una formulazione dei numeri
irrazionali. Lo studio delle aree portò a un tipo di
integrazione (metodo di esaustione).
La teoria delle sezioni coniche di Apollonio rappresenta l'apice
negli studi di matematica pura.
Altre scoperte matematiche, come la trigonometria piana e
sferica, furono legate all'astronomia.
I massimi progressi della matematica greca si ebbero tra il
300 a.C. e il 200 d.C. Dopo questo periodo il progresso continuò
nei paesi islamici; gli Arabi preservarono infatti la matematica
greca.
A partire dall' XI sec. d.C. Adelardo di Bath, e più
tardi Fibonacci, riportarono la matematica islamica e le conoscenze
arabe in Europa.
I maggiori progressi matematici in Europa iniziarono nel
XVI sec. con Pacioli, Cardano, Tartaglia, e Ferrari, che risolsero
le equazioni di terzo e quarto grado.
Copernico e Galileo ripresero l'applicazione della matematica
allo studio dell'universo.
I progressi nell'algebra ebbero un grande effetto psicologico,
e l'entusiasmo per la ricrea in matematica si trasmise dall'Italia
alle università di Stevino in Belgio e in Francia.
Nel XVIII sec. Nepero, Briggs e altri aumentarono l'efficacia
della matematica come strumento di calcolo con la scoperta
dei logaritmi.
Cavalieri progredì nel calcolo infinitesimale, e Descartes
applico` la potenza dei metodi algebrici alla geometria.
Newton applico la matematica del suo maestro Barrow allo studio
della natura. Matematica, fisica e astronomia (teoria della
gravitazione e teoria della luce) divennero un nuovo campo
di studio.
La Matematica Babilonese, Egiziana e Romana
L'aspetto particolare del calcolo babilonese fu l'uso di
tavole come aiuto per i calcoli.
Essi avevano un sistema numerico da un punto di vista più
avanzato del nostro sistema decimale. Era un sistema di notazione
posizionale in base 60. Invece del nostro in base 10. Mentre
10 ha due soli divisori, 60 ha dieci divisori, così
molti più risultati hanno forma intera.
I Babilonesi dividevano il giorno in 24 ore, ogni ora in 60
minuti, ogni minuto in 60 secondi. Questo modo di contare
è sopravvissuto per 4000 anni. Per scrivere 5h 25 min
30 sec i babilonesi scrivevano 5 25 30 (check).
Due tavolette del 2000 a.C., trovate in riva all'Eufrate
nel 1854, riportano i quadrati dei numeri interi fino a 59,
e i cubi dei numeri fino a 32.
Es. 59^2 = 58 1 (58x60 + 1). Non avevano però lo zero.
Per eseguire la moltiplicazione, usavano formule come
a . b = (a + b )² /4 + ( a - b )² /4
e una tavola dei quadrati. La divisione era riportata alla
moltiplicazione, a . b = a . 1/b
e si hanno tavolette coi reciproci fino ad alcuni miliardi.
Una tavoletta datata a 1900-1600 a.C. contiene risposte al
problema pitagorico a² + b² = c²
Gli egiziani (come i romani) usarono un sistemai di numeri
non adatti ai calcoli aritmetici. Sommare due numeri in cifre
romane non è difficile, ma la moltiplicazione è
quasi impossibile (avevano però abachi, N.d.R.).
Il papiro di Rhind, comprato a Luxor nel 1858 (6 m x 0.30
m) riporta vari calcoli che datano almeno al 1850 a.C. Esempio
di moltiplicazione 59 x 41:
41 = 32 + 9 = 32 + 8 + 1 e quindi sommando i valori corrispondenti
a (59 x) 1, 8, 32 si ottiene il risultato:
1 |
x |
|
59
|
2 |
|
|
118
|
4 |
|
|
236
|
8 |
x |
|
472
|
16 |
|
|
944
|
32 |
x |
|
1888
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2419
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Trigonometria
I valori di angoli e delle corrispondenti corde usati da Tolomeo,
e prima di lui da Ipparco, mostrano ancora la derivazione
babilonese, con una divisione del cerchio in 360 parti e del
diametro in 120 parti (pigreco ~ 3).
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