Le vittime di Wojtyla
Giovanni Paolo II passa per essere un papa pellegrino, disposto a
spostarsi ovunque per dire una parola di pace, e pronto a dialogare con
chiunque.
La realtà “interna” è invece diametralmente opposta all’immagine che è
stata costruita su Wojtyla: nella Chiesa cattolica è vietato dissentire
dal papa polacco, pena il silenzio, l’allontanamento, la perdita del
posto. Un tempo si rischiava il rogo, quindi bisogna riconoscere che
qualche passo avanti si è fatto. Del resto, la Congregazione per la
Dottrina della Fede non è che la vecchia Santa Inquisizione,
riverniciata con un nuovo nome.
Le vittime degli strali vaticani cominciano a essere parecchie: viene
pubblicata qui una lista delle personalità più prestigiose, precisando
che si tratta, comunque, di un elenco incompleto. Molte di loro sono
colpevoli di “inculturazione”: ovvero di cercare di adeguare la
religione cattolica alle culture locali, e non viceversa.
TISSA BALASURIYA: teologo
cingalese, prima scomunicato, poi riammesso nella Chiesa, sostenitore
dell’inculturazione e di tesi non ortodosse sull’immacolata concezione
(per maggiori informazioni, in inglese, clicca qui).
LEONARDO BOFF: francescano
brasiliano, fondatore della “Teologia della Liberazione”. Nel 1985 la
Chiesa lo costrinse al silenzio (per maggiori informazioni, in inglese,
clicca qui).
PAUL COLLINS: teologo e scrittore
australiano, è stato costretto ad abbandonare il sacerdozio dopo essere
stato messo sotto inchiesta dalla Congregazione per la Dottrina della
Fede a causa delle sue opinioni sull’infallibilità del papa e dello
strapotere della curia vaticana.
CHARLES CURRAN: sacerdote
statunitense, per le sue opinioni non allineate sulla dottrina
cattolica in materia sessuale perse nel 1987 la cattedra di Teologia
Morale all’Università cattolica di Washington.
EUGEN DREWERMANN: sacerdote,
psicoterapeuta e scrittore tedesco, gli viene revocata la facoltà di
insegnare presso la cattedra di Teologia e Storia delle Religioni
dell’Università di Paderborn. Si è autosospeso.
JACQUES DUPUIS: gesuita belga,
sostenitore anch’egli dell’inculturazione: da due anni sotto inchiesta,
e privato della facoltà di insegnare (per maggiori informazioni, in
inglese, clicca qui)
JACQUES GAILLOT: vescovo francese,
vicino ai poveri e agli immigrati, viene rimosso nel 1995 dalla sede di
Evreux e spostato alla sede di Partenia: una diocesi algerina
inesistente. Si è costituito allora un movimento internazionale di
solidarietà verso il vescovo, di cui si trova traccia al sito http://www.partenia.org/ita/index.htm.
JEANNINE GRAMICK: suora scolastica statunitense, fondatrice con padre Nugent di New Ways Ministry, un progetto pastorale rivolto a gay e lesbiche. Diffidata dal Vaticano a svolgere qualsiasi azione «che coinvolga persone omosessuali».
JOSEF IMBACH: frate minore
francescano di origine svizzera, teologo, anch’egli posto sotto
inchiesta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. L’accusa:
aver pubblicato un libro nel quale assume una posizione “scettica” sui
miracoli descritti nel Nuovo Testamento.
HANS KÜNG: teologo svizzero,
liquidato dalla cattedra di Teologia all’Università di Tubingen per
aver messo in dubbio il dogma dell’infallibilità della Chiesa.
LUIGI LOMBARDI VALLAURI: professore
italiano, esonerato dall’insegnamento presso la cattedra di Filosofia
del Diritto all’Università cattolica di Milano per aver espresso
opinioni non allineate sul magistero papale e sul concetto di una “pena
eterna” comminata da dio. Per maggiori informazioni, clicca qui.
NOI SIAMO CHIESA: movimento
nato nel 1995 in Austria, che ha inviato diverse lettere al papa
chiedendogli maggiore apertura dottrinaria, lettere che hanno raccolto
diversi milioni di firme e che non hanno, tuttora, ricevuto alcuna
risposta. Il loro sito: http://www.we-are-church.org/it/.
EDWARD SCHILLEBEECKX: teologo
olandese, più volte messo sotto inchiesta dalla Congregazione per la
Dottrina delle Fede per le sue opinioni non allineate, in special modo
sul divorzio.
RAÙL VERA LOPEZ: vescovo messicano,
coadiutore di Samuel Ruiz nella diocesi di san Cristobal de Las Casas
nel Chiapas di cui era considerato il successore naturale, è stato
destinato recentemente ad altro incarico nonostante le proteste della
popolazione. Inviato a “normalizzare” la situazione, in seguito è stato
ritenuto troppo comprensivo verso le ragioni degli zapatisti. Clicca qui
per maggiori dettagli. Recentemente anche Samuel Ruiz è stato messo
sotto inchiesta dal Vaticano con l’accusa, non provata, di avere
ordinato delle diaconesse.
MARCIANO VIDAL: teologo spagnolo,
sotto inchiesta per anni da parte della Congregazione per la Dottrina
della Fede. Costretto a ritrattare le sue teorie “non ortodosse” su
contraccezione, aborto e fecondazione artificiale.
ALESSANDRO “ALEX” ZANOTELLI: comboniano italiano, venne silurato dalla direzione del periodico Nigrizia in quanto sostenitore dell’inculturazione.
DOCUMENTAZIONE SULL’ARGOMENTO
- Juan Arias. L’enigma Wojtyla. Borla 1986.
- Carlo Cardìa. Karol Wojtyla. Vittoria e tramonto. Donzelli 1994.
- Filippo Gentiloni. Karol Wojtyla. Nel segno della contraddizione. Baldini & Castoldi 1996.
- Mario Alighiero Manacorda e Giovanni Franzoni. Le ombre di Wojtyla. Editori Riuniti 1999.
- Luigi Sandri. L’ultimo papa re. Datanews 1996.
- Marcello Vigli. «Papato e restaurazione» in I giubilei del Novecento. Datanews 1999.
Tutti questi libri affrontano direttamente, in forma critica, l’operato di Giovanni Paolo II. Clicca qui per un commento inviatoci dell’Associazione Partenia.
Ultimo aggiornamento: 20 novembre 2002
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